Progetto

                    

Collaborazioni

G. De’ Conti, La bella mano, Bologna, S. Malpigli, 1472. Milano, Bibl. Trivulziana, Inc. C 41

Gli effetti della rivoluzione tipografica sulle dinamiche della cultura rinascimentale sono divenuti negli ultimi decenni frequentato territorio di ricerca. Le ricostruzioni finora compiute, tuttavia, non hanno mai potuto fondarsi su una documentazione esaustiva, se non riguardo ad aree tematiche non troppo estese: nonostante infatti si disponga di repertori sempre più raffinati, pochi di essi offrono indicazioni sul contenuto delle edizioni censite.

Proprio a un superamento di questo limite mirò nel 1996 il varo di Biblia. Biblioteca del libro italiano antico: una bibliografia del libro a stampa quattro-cinquecentesco articolata per generi letterari, promossa dall’Istituto di studi rinascimentali di Ferrara, diretta da Amedeo Quondam, e pubblicata dall’Editrice Bibliografica di Milano. Dei venti tomi previsti giunse però a compimento solo il primo, dedicato da Italo Pantani ai Libri di poesia in volgare. L’utilità  scientifica dell’opera fu generalmente riconosciuta; rimasta senza seguito, tuttavia, da oltre dieci anni essa è stata posta fuori catalogo dall’editore.

Una versione su foglio elettronico delle schede raccolte, più ricca di dati (inerenti a contenuti, localizzazioni, citazioni bibliografiche) rispetto a quelli selezionati per la pubblicazione in volume, era rimasta però in possesso dell’autore. Tale versione, soprattutto, consentiva una consultazione del corpus bibliografico assai più articolata rispetto a quella cartacea: con risultati di cui lo stesso autore ha tentato di dare un primo saggio nel contributo La poesia italiana in tipografia (parte prima: 1470-1529), in Per civile conversazione. Con Amedeo Quondam (Roma 2014, vol. II, pp. 871-881). Di qui l’idea di condividere questa possibilità  di ricerca, attraverso la creazione di un database consultabile in rete, ad accesso aperto: un progetto che la “Sapienza. Università  di Roma”, ha più volte finanziato (ricerche di Ateneo 2014 e 2018), consentendo così di affidare al dott. Lanfranco Fabriani,  del Laboratorio OpenLab Cultura presso il centro di ricerca DigiLab (Sapienza Università  di Roma) la realizzazione informatica di un apposito sistema di elaborazione dati, e la sua pubblicazione in rete.

Rispetto al progetto da cui deriva, il CLIAP (Catalogo del Libro Italiano Antico di Poesia) dichiara obiettivi più circoscritti e omogenei, mirando alla catalogazione del solo genere poetico; eppure anche questo programma, come ben sa chi studia la materia, è estremamente ambizioso. Individuare e inserire nel catalogo le edizioni quattro-cinquecentesche di poesia neolatina e di narrativa in versi (di argomento cavalleresco, religioso, storico, cronachistico) è lavoro che comporterà  la schedatura di migliaia di nuove edizioni, e meticolosi riscontri condotti al fine di accertare l’esatta configurazione non solo materiale, ma anche contenutistica di ogni elemento. Al tempo stesso, su tutte le oltre 5200 schede già  acquisite sono già in atto controlli e correttivi, agevolati da strumenti (come Edit16) neppure immaginabili un quarto di secolo fa, e oggi disponibili in rete; e proprio l’inserimento del dovuto rinvio alla corrispondente scheda di questi nuovi, fondamentali repertori, costituirà  una delle prime operazioni che guideranno l’aggiornamento di CLIAP.

Direttore e responsabile scientifico di  CLIAP è Italo Pantani.